Ecco perché non rispondo mai su WhatsApp

Bi-biiiiiip! 

Suona la sveglia: caspiterina sono già le 5:45 del mattino! 
Non riuscirò̀ mai a fare tutto quello che vorrei fare prima delle 13:30. 

Meno male che non lavoro, chissà come farei a conciliare tutto se lavorassi pure. Che poi in realtà ce l’ho un lavoro eh, solo che non è un lavoro serio perché nel contratto c’è scritto che sono un bracciante agricolo (che strano, vero? sono una femmina ma la parola bracciante esiste solo al maschile!) e devo essere licenziata e riassunta alla fine di ogni mese anche se io ho fatto l’università, tutti e cinque gli anni! Ed era pure una università abbastanza prestigiosa perché, quando dico alle persone che mi conoscono poco che sono laureata in quella università, sgranano gli occhi e mi guardano come se gli avessi appena detto che mangio la cacca con le mani insieme a Gianni Morandi. 

In realtà non volevo tirare in mezzo Gianni Morandi. Scusa Gianni, ma non mi è venuto in mente niente di meglio.

Comunque, dicevamo… meno male che non ho un lavoro serio!
Cioè, dal mio punto di vista è un lavoro serio e anche molto interessante, e tutti i giorni quando all’una di pomeriggio salgo in macchina e guido fino in cantina con Radio Stella e la musica dei ricordi più belli, penso sempre che sono molto felice del mio lavoro poco serio.

Io però non volevo parlare di lavoro, non so perché lo sto facendo. Non sarà mica che sto diventando una di quelle persone cupe e sempre imbronciate che parlano solo di lavoro, politica, e del fatto che non esistono più le mezze stagioni e che è tutta colpa dei giovani e dei bar se siamo messi così?

No dai, impossibile: non so niente di politica e da quando non faccio più l’università a Milano per me le mezze stagioni esistono eccome! Per questo tutte le mattine mi butto giù dal letto quando è ancora buio, così posso fare il mio solito percorso mattutino e vedere come cambiano i colori delle foglie durante le quattro stagioni. È così bello che ogni tanto ultimamente mi viene pure voglia di ordinare la pizza quattro stagioni. Non c’è niente di male nella pizza quattro stagioni eh, solo che io non l’ho mai ordinata e sono sempre stata contraria a carciofini e funghetti sulla pizza e quindi ora mi fa ridere che mi venga voglia di ordinarla, però pazienza. In fondo è bello cambiare idea nel corso della vita di fronte alla bellezza e alla bontà delle cose come la pizza quattro stagioni, no?

Ma io non dovrei parlare della pizza alle quattro stagioni! Sono già quasi le sei e non ho ancora combinato nulla, quindi bando alle ciance Federica e diamo inizio a questa benedettissima giornata!

No anzi non volevo dire “benedettissima” giornata che poi sembra che sono già nervosa e io non sono quasi mai nervosa, soprattutto alla mattina. Magari lo posso sembrare, ma è solo perché mi sento sempre tanta energia in circolo, ma tanta energia in circolo, che mi devo un po’ sfogare e allora saltello e sgambetto qua e là.

Dicevamo? Ah, sì: è ora di cominciare questa nuova giornata e io di solito faccio così:
srotolo il mio tappetino da yoga, accendo le lucine, magari anche una candela, e saluto prima il sole e poi Stefano – il mio maestro – e per un’oretta mi perdo in un magico mondo calmo e silenzioso ed è bellissimo, sia durante la pratica che alla fine della pratica… perché significa che è ora di fare colazione, e io adoro fare colazione!
Oserei dire che sia il mio pasto preferito della giornata se non fosse che non si bene vino, o almeno non di solito. Io per esempio ogni tanto negli hotel di montagna, se sono fortunata e di becco una famiglia di russi in settimana bianca, poi mi sveglio con champagnini di qua e di là già alle prime luci del mattino. Quella si che è libidine. Anche io, in realtà, dopo aver completato il primo livello del corso da sommelier, per una settimana ho festeggiato facendo colazione con ciambella e moscato, ma non ditelo in giro! Che dopo tutti pensano che sia un’alcolizzata, anche se un po’ effettivamente è vero, ma a me il vino piace per davvero. Non so se preferirei non mangiare mai più tigelle o non bere mai più vino! Meno male che nessuno mi ha mai messo di fronte a una scelta simile. 

Dove eravamo rimasti? Ecco, sì: finalmente è ora di fare colazione! E mentre decido che gusto di marmellata sparpadellare sul pane questa mattina faccio un breve ripassino della lista di cose che vorrei fare e che non farò oggi: pratichino (fatto!), doccia (fatta!), colazia (ci siamo), poooi ci sono un mucchio di lavatrici da fare con i maglioni del mercatino (le potrei far partire adesso così poi finiscono prima che sia ora di pranzo e magari questa sera stiro tutto – si come no); poi, siccome dovrei andare in centro a comprare un po’ di verdura per la mamma dalla Claudia, potrei “tagliare” dalle basse e anziché́ metterci 5 minuti mettercene 50 ed essere ancora più in ritardo di prima ma aver visto il cambio- colore delle stagioni. Poi, se faccio in tempo, come tutti i giorni vado a farmi baciare dal sole che alla mattina riscalda Piazza dei Contrari e fa una luce bellissima. Poi a occhio e croce saranno circa le dieci, e allora tornerò a casa così ho tutto il tempo di cucinare qualcosa con calma ed allenarmi un po’ ai fornelli che ormai ho 25 anni suonati e non so neanche tirare una sfoglia con il mattarello senza l’aiuto della nonna: non ci siamo, Fe! Potrei provare a fare le lasagne, giusto per iniziare da una ricetta semplice e con pochi passaggi. Poi nei momenti morti, tra la besciamella e il ragù, già che ci sono magari impasto anche una pagnotta e metto su una zuppa per questa sera. Toptop! Ah, cavolo, però forse non ho messo in carica le casse, e io non cucino mai bene senza un po’ di cantautorato in sottofondo (in sottofondo si fa per dire: mi sa che lo sentono fino all’asilo delle suore a quattro isolati da casa quando cucino). 

Bè, dai alla fine sono super organizzata!

Sta a vedere che mi avanzerà pure mezz’oretta di libertà in cui potrei leggere, dedicarmi un po’ al mercatino, preparare la prossima riunione dell’associazione, telefonare a tizio, rispondere a caio… si in effetti dovrei davvero rispondere a caio, mi dico sempre che mi impegnerò a rispondere a messaggi, telefonate e compagnia bella e poi non lo faccio mai!

Dai mo’, facciamolo: apriamo WhatsApp! 

368 messaggi non letti. 

Ma che cavolo sta succedendo? Scorro velocemente con gli occhi per capire di che si tratta: gruppo regalo di compleanno, gruppo festa di compleanno, gruppo beverdì, gruppo uni, gruppo family, e pure quello che vuole organizzare la cena di classe re-impatriata delle elementari? 

No scusate, ma non fa proprio per me. 

Torniamo a pensare alle cose serie piuttosto, ovvero: che marmellata mi sbaffo stamattina? (Mmmm magari se dalla Claudia trovo qualche caco in quella mezz’oretta di libertà prima di pranzo potrei fare anche un vasetto di marmellata così imparo! Non dovrebbe essere troppo complicato, credo).
Comunque, per la cronaca quando c’è scelgo sempre quella di fragole perché le fragole sono sempre state il mio frutto preferito nonché il protagonista di tutte le mie torte di compleanno fino a quando, ahimè, ormai tre anni orsono sono diventata allergica a loro: breve storia triste. No anzi, non vorrei usare l’aggettivo triste: forse il destino ha deciso che diventassi allergica alle fragole perché se no sarei invecchiata mangiando sempre quasi solo fragole e mi sarei privata delle gioie culinarie che possono regalare gli altri frutti! Si dai, deve essere andata proprio così. 

Questo è grosso modo quello che succede tutti i giorni a tutte le ore nella mia testa.
Adesso capite perché non rispondo mai su WhatsApp

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